non fa ancora parte del network Boooks. Se la conosci e vuoi sostenerla, possiamo invitarla a diventare un punto di ritiro.
Le comunicheremo che un lettore desidera usare la libreria per i propri acquisti.
Abbiamo registrato il tuo invito. Contatteremo per comunicarle che un lettore desidera sostenerla attraverso Boooks.
Ti avviseremo non appena aderirà e diventerà un punto ritiro disponibile sulla piattaforma.
Ooops... c'è stato qualche problema! Riprova.
| Prezzo Copertina |
Prezzo Netto |
Prezzo Netto Libreria |
|---|---|---|
Hai dimenticato la password? Non preoccuparti!
Inserisci la tua e-mail e comincia la
procedura di recupero.
Stiamo gestendo il tuo pagamento...
Inserisci e-mail e password per accedere ai tuoi contenuti
Registrati per accedere ai nostri servizi e gestire facilmente i tuoi ordini
Crea un account
Ooops... Il tuo carrello è ancora vuoto!
Il libro Il tempo dell'ostrica di Matteo Sabbatani
Rosarita Berardi e Valter Galavoti - nella presentazione e nella postfazione - dicono assai bene in che consista questo poema del sogno e della sofferenza, la trama dei giorni cui abbiamo dato per avventura il nome di vita; basterà aggiungere che nelle drammatiche altalene del vivere nelle quali Matteo ricerca la via della salvezza proprio nella poesia egli realizza il riscatto, specie dove la sua parola si fa rappresentazione di un suo bisogno di unanimismo con gli uomini e il mondo, di rapporti che egli chiama meravigliosamente «melodioso brusio / di vite intrecciate». La cifra retorica di questa disposizione è quel che i critici hanno imparato a chiamare sofisma patetico, e cioè la personificazione della natura: leggeremo degli sguardi della luna che indugiano nell'anima, del tramonto impegnato a portare a letto il sole, del vagito della sera, della luna che al mattino si stropiccia gli occhi. Ma poi si vedano - quanto allo stupefacente moltiplicarsi delle immagini che caratterizza questo libro - le afasie dei grilli, i gomitoli di stelle, il ristagnare dell'anima oleoso e pudica, la «parola capace di commuovere la luna» e dunque di farsi poesia, e cioè l'unica consolazione, infine, nella quale la vita si riscatta: dice non a caso il poeta che se l'orologio continua a rincorrere il tempo (uno dei grandi temi del libro) «non ti resta che scrivere», e cioè fare poesia e, nelle scoperte di cui essa è capace, attendere l'aurora, sognare «un domani / che ancora non si dà per vinto» [Roberto Casalini].| Autore | Matteo Sabbatani |
| Editore | Il Ponte Vecchio |
| Lingua | ita |
| Data di pubblicazione | 18/04/2023 |
| EAN | 9791259782151 |
| Pagine | 64 |